La Black Box come elemento probatorio

In data 22 aprile 2017 a Napoli, presso l’antica sala dei Baroni di Castel Nuovo si è tenuto un convegno sulla black box al fine di analizzare le diversità dei dati forniti dai vari Provider operanti nel mercato Italiano. Il convegno è stato organizzato da Snapis, con la partecipazione di Ania ed un rappresentante per ognuno dei partiti politici Italiani.

Di seguito le tematiche del convegno.

Affinché il dispositivo scatola nera divenga obbligatorio e probatorio è necessario che i dati forniti dai diversi Provider operanti nel mercato Italiano siano tra loro coerenti. Oggi giorno però ci sono diverse divergenze quali:

  • differente tipologia di installazione, circostanza che influisce in maniera significativa sulla bontà del dato accelerometrico fornito;
  • scatole nere realizzate da differenti aziende che, a parità di installazione su un medesimo veicolo sottoposto ad un urto, non sempre riescono a fornire risultati tra loro coerenti;
  • assenza di certificazione del dato fornito dai Provider. Questo è un problema molto delicato in quanto la certificazione del dato comporta che lo strumento rispetti determinati requisiti, spesso dettati da norme UNI sulla qualità. Tale circostanza implica che lo strumento debba essere revisionato periodicamente, ad esempio ogni anno, con conseguenti costi aggiuntivi. Il problema è capire chi dovrà sostenere tali spese, la Compagnia, il Provider o il cliente?
  • I report devo essere uniformati. Non è possibile che oggi le Compagnie, per scelte contrattuali interne, decidano di acquisire alcuni dati invece che altri. Tale circostanza va a discapito del cliente, in quanto a seconda della possibilità di poter effettivamente acquisire determinati dati, il liquidatore (o perito) che gestisce la pratica può giungere a conclusioni errate. Nello specifico, se ad esempio nel report non viene indicata la qualità del segnale GPS ed il veicolo all’orario denunciato non si trova sul luogo del sinistro, non è possibile sapere a priori se tale circostanza è riconducibile ad un errore di geolocalizzazione oppure ad una dinamica non coerente;
  • Ulteriormente singolare è che alcune Compagnie decidano di utilizzare delle proprie interfacce per la riproduzione dei dati scatola nera, seppur non sempre i risultati forniti sono conformi a quelli prodotti dal Provider. Questa circostanza può essere fuorviante per il perito o il liquidatore che gestisce la pratica, comportando la possibilità di una contestazione di un sinistro che invece sarebbe da risarcire.

 

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