Innovazioni dei dispositivi scatola nera

Importanti giornate di formazione tenutesi a Firenze, organizzate da Atena e Octo Telematics, mirate all’aggiornamento delle innovazioni dei dispositivi scatola nera.

Durante il corso sono stati analizzati i nuovi dispositivi Black Box dotati di giroscopio. Tramite questo strumento è possibile analizzare le velocità angolari e le rotazioni dell’autovettura lungo i relativi 3 assi (longitudinale, trasversale e verticale).

Il giroscopio fornendo la rotazione del mezzo nella fase d’urto consente al Tecnico di apprezzare l’effettiva variazione di velocità alla collisione; circostanza questa che nei dispositivi di vecchia generazione veniva sottostimata, non potendo tali strumenti rilevare la rotazione del veicolo.

Tramite il giroscopio è inoltre possibile effettuare diverse verifiche incrociando i dati accelerometrici già esistenti. Lo stesso, infatti, consente una più facile individuazione delle manovre di sterzata e di ribaltamento del mezzo, permettendo di rilevare oltretutto un eventuale moto di beccheggio o di rollio dell’autovettura, fasi utili anche nell’analisi di compatibilità dei danni. Tale strumento può essere altresì di aiuto al Tecnico per poter valutare un’eventuale installazione non corretta del dispositivo scatola nera.

Le nuove Black Box, inoltre, sono caratterizzate da un tempo di campionamento del dispositivo GPS e degli accelerometri caratterizzato da una  frequenza maggiore che permette,  quindi, di avere un dato più accurato sia in termini di curve accelerometriche ma soprattutto sulla velocità rilevata dal predetto dispositivo GPS.

Le giornate di studio sono terminate con due prove di crash nelle quali è stato analizzato una collisione fronto/laterale tra due autovetture ed un  impatto frontale contro barriera rigida indeformabile. Sui mezzi sottoposti alla prova di crash sono state montate diverse tipologie di scatole nere (self install e professional install) caratterizzate sia da installazioni ottimali che volutamente errate. Lo scopo delle prove era quello di valutare l’intensità delle accelerazioni acquisite dalla Black Box in funzione dei danni effettivamente rilevati sul mezzo oltreché verificare le eventuali anomalie delle curve accelerometriche conseguenti all’installazione volutamente errata del dispositivo scatola nera.

20161203_102454_resized_2

20161203_121240_resized_2

20161203_121557_resized_2

20161203_121754_resized_2   20161203_124830_resized_1

20161203_125130_resized